Ecco le dame ribelli!
La moda le insegue e le dipinge sui set delle sfilate lanciando un modello che va oltre gli stereotipi e l’immagine da copertina.
Sono le donne che non vogliono regole, che hanno smesso di seguire i diktat imposti da una società che le vuole femminili ma forti, timide ma intraprendenti, gentili ma autoritarie, mogli e amanti, accoglienti ma sfuggenti!
Hanno detto “Basta” ad un dualismo inverosimile!
È il momento della rivoluzione perché gli schemi non rappresentano più i mondi che ogni donna accoglie dentro di sé.
Gli abiti vengono destrutturati e reinventati con un mix di tessuti, trasparenze e accostamenti che rappresentano una pulsione verso la libertà dell’essere esattamente “come mi pare”!
Un gioco delle parti, un pirandelliano “Così è se vi pare” perché la realtà non è mai come appare: “Io sono colei che mi si crede”.
Si gioca sulle forme, esagerate ma con un gusto retrò e fantasy, perché non è importante la forma, che muta e diventa altro, ma il contenuto.
I colori sono naturali per non disturbare i giochi di sovrapposizioni. E le dame diventano cavalieri con shorts che si intravedono dagli abiti e corazze dorate.
Trasparenze e ruches, il nero e il bianco si contendono la scena come oscurità e purezza, serietà e sobrietà che convivono perfettamente.
Gli outfit si compongono con corsetti e ricami e linee semplici, limpide e che mettono in risalto il carattere e lo stile personale.


L’abito nasconde un pantalone con volumi che avvolgono la figura creando un effetto statuario tra pieghe e giochi di ombre e luce…come una scultura antica.
Ruches e colori pastello completano le dame che hanno superato il romanticismo tout court e che ambiscono ad una rinascita dove le regole non hanno più senso!
Sono le donne, un po’ dame e un po’ ribelli, quelle forti che resistono e che vanno controcorrente.
Come le quelle che stanno combattendo una guerra inutile che le ha travolte senza via di scampo. Ma non scappano, combattono a viso scoperto, affidando figli per metterli in salvo e ritornando dove sanno che c’è bisogno della loro forza e coraggio. Perché gli uomini restano, costretti ad una condanna decisa da un’autorità non riconosciuta, le donne tornano e dignitosamente resistono. Con amore.