“Zio William diceva sempre che una signora si riconosce dai guanti e dalle scarpe” (Virginia Woolf)
Di necessità virtù. I guanti, accessorio che ha attraversato secoli e status, ritorna alla sua funzione originaria: proteggere. Ma una necessità può diventare trend e la moda è sempre pronta a cogliere ispirazioni dalla vita quotidiana. Quando l’emergenza attuale finirà, sarà una buona abitudine indossare dei guanti rendendoli un accessorio non più solo frivolo ma con un’entità concettuale profonda di rispetto per gli altri.
Non ho mai dato tanta importanza particolare a questo accessorio eppure, ripensandoci, ha un fascino senza tempo.
Sono andata a fare un po’ di ricerca ed ho scoperto che i guanti stanno a Venere come i pantaloni stanno a Giovanna D’Arco, pioniera nell’averli indossati.
In realtà, la leggenda narra che le Grazie abbiano fasciato le mani ferite di Venere e che, da quelle fasce, siano nati i guanti ante litteram.
Dal mito agli antichi Egizi, dove i guanti erano offerti ai Faraoni – Tutankhamon ne aveva diversi – passando per quelli benedetti a quelli simbolo di autorità, i guanti si lanciavano in segno di sfida, per dichiarare guerra e per dimostrare uno status. Ma bisogna attendere il IX secolo per vederli indossati anche dalle donne.
Curiosi sull’etichetta? Fu Martial d’Auvergne nel suo Les Arrêts d’Amour a mettere delle regole: non si indossano in chiesa e non si regalano, l’unica occasione che consente di regalarli è la laurea.
Nel Rinascimento divennero di gran moda sia quelli veneziani, impreziositi da essenze profumate che quelli killer con ben altri scopi: i guanti avvelenati!
Nel corso del tempo hanno acquisito quel significato di eleganza con un’accezione aristocratica dove cambiarli più volte al giorno era segno di ricchezza.
Anche in letteratura sono stati fulcro di attenzione di alcuni scrittori, diventando spesso sinonimo di erotismo e femminilità come per Flaubert in Madame Bovary e D’Annunzio nel romanzo Il Piacere, così come per Tolstoj in Anna Karenina e Shakespeare, in una maniera più pudica, in Romeo e Giulietta:
“Guarda come appoggia la guancia alla sua mano: Oh, potessi essere io il guanto di quella mano e poter così sfiorare quella guancia!”
Sono tanti anche i proverbi, uno tra tutti “Trattare con i guanti gialli” divenuti poi bianchi, per significare le attenzioni particolari riservate ad alcune persone. Perché gialli e poi bianchi? Il giallo era il colore dei guanti utilizzati durante la Belle Époque in Francia, simbolo di eleganza, poi trasformati in bianchi in riferimento a quelli portati da maggiordomi e personale alberghiero che si occupano di riservare particolare riguardo ad oggetti e persone. Ma i guanti bianchi non li aveva anche il Principe Azzurro?
Dalla letteratura al cinema passando per la musica, i guanti hanno avuto anni di gloria indossati da celebrities e cartoons: i guanti gialli di Belle e quelli di Tiana, Jessica Rabbit che faceva il verso a Rita Hayworth nell’indimenticabile Gilda, l’iconico outfit total black di Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany e quello sexy di Anita Pallenberg.
Rosa shocking per quelli di Marilyn Monroe durante la performance di “Diamonds are a girl best friend” nel film “Gli uomini preferiscono le bionde”, mentre in Pretty Woman, Julia Roberts ne indossa un paio lunghi e candidi come, riportando la celebre battuta, la “gran culo” di Cenerentola!
Le star di Hollywood, soprattutto negli anni ’60, sfoggiavano guanti durante le uscite pubbliche, i Gran Gala e gli incontri ufficiali.
Simbolo di bon ton, i guanti sono stati sempre un accessorio spesso legato all’aristocrazia indossato ancora oggi da regine e principesse contemporanee. Tra tutte la Regina Elisabetta II che insieme alla corona non dimentica mai i guanti, soprattutto in questo periodo!
Dalle collezioni P/E 2020 di molte griffe, arrivano ispirazioni e suggerimenti ribadendo l’attualità di questo accessorio.
In tessuto strech verniciato o in cady di viscosa come quelli di Gucci che li ha presentati anche in versione genderless in pizzo e tulle nella collezione Cruise
In tessuto stretch lucido white per la collezione di MM6 Maison Margiela dove il casual sposa, nel vero senso della parola, l’elegante con un risultato very cool per chi vuole dire sì fuori dagli schemi!
Ma la stagione vuole colore e in passerella Erdem ha fatto sfilare il rosso e il verde come cornice ai colori vitaminici degli outfits.
Per scegliere i guanti, però, non ci si può basare sull’istinto e su ciò che ci piace o meno.
Questo accessorio richiede più attenzione e delle regole di stile da rispettare.
Quindi, mi sono rivolta a Kate Redmond, Managing Director dello Style Coach Institute® , unico nella formazione di style coaches® a livello mondiale, per avere un suo parere professionale.
Come si scelgono i guanti?
“Il fattore più importante nella scelta dei guanti è assicurarsi che si adattino correttamente e siano comodi da indossare. Poiché sono anche un accessorio elegante e classico, desideriamo che appaiano scelti con gusto. Un guanto dello stesso colore della manica dell’indumento fa apparire il braccio più lungo ed elegante, mentre un guanto a contrasto ha un effetto accorciato che non è così lusinghiero”.
Esiste ancora un’etichetta, un bon ton per indossarli?
“In passato i guanti erano più comunemente indossati in tutte e quattro le stagioni dell’anno ma negli ultimi decenni, l’uso dei guanti è stato riservato per i mesi invernali più freddi. Data l’attuale pandemia globale, è probabile che assisteremo a una ripresa dell’uso dei guanti, quindi è una buona idea rinfrescare i nostri ricordi sull’etichetta dei guanti. Da tener presente le seguenti tips:
-l’idoneità del tessuto quando scegli i guanti di giorno o di sera. I guanti in pelle scura si adattano perfettamente alle occasioni formali e agli armadi invernali, ma i tessuti leggeri e i colori chiari o pastello sono migliori per l’abbigliamento diurno nei mesi estivi.
– le varietà di design che sono infinite ma di solito la lunghezza appropriata del guanto può essere scelta in base alla lunghezza delle maniche: più sono corte le maniche, più sono lunghi i guanti.”
I guanti hanno bisogno di piccole accortezze per essere conservati nell’armadio. Soprattutto se sono di pelle o in tessuto pregiato come la seta, è importante sistemarli in un cassetto dedicato e lontano da luoghi umidi. È preferibile, inoltre, lasciarli nella loro custodia o nella scatola di origine ma si può optare per l’acquisto di scatole dove sistemarli avvolti in una carta velina bianca. Niente carte colorate o disegnate in questo caso perché potreste ritrovare i vostri guanti in stile Pollock!
Per fashion addicted con la sindrome dell’ordine, che a volte non disturba, una soluzione efficace sono i set di scatole di diverse misure, utili quelle più lunghe, di Marie Kondo , KonMari Method Hikidashi Organizer Box che sono state progettate per adattarsi ai cassetti – Hikidashi in giapponese significa “cassetto”- e organizzare gli spazi interni mantenendoli in ordine…con joy!
Interessante. uno chic dimenticato che farà piacere ritrovare